Webranking: le aziende devono considerare i dati un asset prezioso

Saper maneggiare i dati è una condizione sempre più importante nella moderna comunicazione secondo la digital agency italiana, partner del master in Data Science dell’UPA

Sul mercato c’è una grande richiesta di figure professionali legate alla gestione e analisi del dato. Non solo agenzie, ma anche aziende – trasversalmente a tutte le industry – sono alla ricerca di professionisti che sappiano ragionare e operare in maniera data-driven. Anche quest’anno, Engage sostiene il master in Data Science di UPA, iniziativa di formazione in questo ambito che raccoglie la partecipazione di importanti partner, come la digital agency italiana Webranking: «La partecipazione di Webranking come partner vuole essere un contributo all’incontro fra domanda e offerta, portando agli studenti un knowledge concreto basato sull’esperienza quotidiana – ci dice Roberta Sanzani, Head of Digital Advertising dell’agenzia. – Da anni abbiamo avviato una solida collaborazione con UPA e siamo felici di essere partner del Master in Data Science per la Comunicazione Digitale, in cui crediamo molto sia sotto il profilo del valore educativo che per la rilevanza delle figure coinvolte, di cui siamo orgogliosi di fare parte.

Roberta, come sta cambiando l’advertising online?

Il mondo dell’advertising sta vivendo un momento di grande fermento. Il cambiamento nella raccolta dei dati, dovuto alle regolamentazioni legate alla privacy, così come le iniziative già operate da Apple, su Safari e iOS, e Firefox, stanno spingendo i player advertising a interrogarsi su come gestire la propria offerta, in vista dello spegnimento dei third-party cookie da parte del browser Chrome, annunciato per il 2023.

I cookie di terza parte oggi sono alla base della profilazione dell’utente cross-site e sono questi a permettere il funzionamento di una molteplicità di feature tipiche dell’advertising digitale, dal targeting alla misurazione. Oggi, pur non essendoci ancora una soluzione definitiva, diversi sono i tavoli aperti con moltissime proposte interessanti: quello di cui siamo certi è che i dati di prima parte saranno parte fondamentale di questa rivoluzione.

Che cosa deve fare oggi un’azienda per esprimere il proprio potenziale tramite l’advertising online?

Nel nuovo scenario, per poter sfruttare ancora al meglio le potenzialità dell’advertising digitale, le aziende devono focalizzarsi sul proprio database, pensando e integrando strategie di raccolta, gestione e analisi del dato, che coinvolgano diverse aree aziendali, dall’eCommerce al DPO. I dati di clienti e prospect diventano un vero e proprio asset aziendale necessario poi all’attivazione sulle piattaforme advertising: vanno considerati come l’elemento più prezioso per raggiungere il proprio pubblico e ridurre i costi per farlo.

Che ruolo ha Webranking in questa trasformazione?

Webranking sta seguendo questo cambiamento studiando e testando diverse soluzioni di misurazione. Con un progressivo abbandono dei modelli di attribuzione deterministici stiamo infatti lavorando a modelli integrati su base econometrico-statistica, come i Marketing Mix Model, che richiedono il coinvolgimento attivo di più aree dell’agenzia come Digital Analytics e Martech, a cui il media oggi è sempre più strettamente legato.

Comprendere a fondo lo scenario di mercato e il cambiamento ecumenico che lo sta interessando, può guidare verso un significativo vantaggio competitivo: per questo da tempo siamo già al lavoro con i nostri clienti e partner su numerosi progetti, in attesa di avere presto una soluzione condivisa, in grado di coniugare privacy degli utenti e performance per chi investe sui canali digitali.

Questa intervista è apparsa originariamente su Engage.

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