Accessibilità digitale: impegno etico e opportunità di mercato

Su questo argomento puoi rivivere il webinar “Senza Barriere: accessibilità, UX e inclusione digitale” che abbiamo tenuto insieme a Google, Daimon e Fondazione ASPHI.

 

Nel contesto europeo e italiano, l’accessibilità si sta decisamente affermando come un principio fondamentale nel mondo digitale: un interesse crescente che non è un trend passeggero ma una risposta necessaria a un’era digitale dove la fruizione di contenuti da parte di tutti è cruciale per l’equità sociale e l’integrazione. Spinta che è sostenuta dal dibattito e dall’evoluzione della legislazione europea (Accessibility Act) e, nello specifico, italiana tramite la legge Stanca che impone alle aziende di adeguare i propri portali web pena sanzioni. 

L’adempimento alle normative è certamente un allarme a cui prestare attenzione, ma l’obiettivo non deve essere quello di evitare multe; l’adeguamento dei propri portali o la creazione di nuovi prodotti digitali accessibili by design non deve essere vista come una costrizione ma anzi come un’opportunità per arricchire l’esperienza dei propri utenti ed espandere il panel di potenziali clienti.

Parliamo di numeri: il 15% della popolazione mondiale presenta qualche tipo di disabilità ma, al contempo, il 96% delle home pages attualmente online non rispetta le linee guida WCAG, risultando di fatto inaccessibile per molte persone
(fonte:
https://webaim.org/projects/million/). 


Entrando nel dettaglio puramente economico, Gartner stima che il reddito disponibile delle persone (e relative famiglie) con disabilità ammonti a 8 mila miliardi di dollari; in Italia, da dati ISTAT, la platea di persone con uno spettro di disabilità è pari a 3 milioni, il 5% della popolazione, ovvero, l’insieme degli abitanti di Milano, Torino, Bologna e Palermo. Un pubblico di questa portata rappresenta una fetta significativa di mercato; non investire sul design inclusivo e accessibile si rivela quindi un’occasione commerciale trascurata, oltre a un disservizio per quei tanti potenziali clienti.

Accessibility Overlays: un falso senso di sicurezza


Web accessibility overlays are tools or technologies that aim to improve the accessibility of a website. Automatically repairing accessibility issues requires that those issues can be found automatically. Claims that a website can be made fully compliant without manual intervention are not realistic, since no automated tool can cover all the WCAG 2.1 level A and AA criteria.

In other words, overlay tools may make a website less accessible for some users.
(European Commission)


Esistono sul mercato metodi e strumenti per migliorare l’accessibilità di prodotti, siti e servizi online ma, spesso, risultano incompleti o carenti. A questo proposito, la Commissione Europea è intervenuta e ha sollevato preoccupazioni in particolare sull’efficacia dei cosiddetti “Accessibility Overlay” – software che in modo automatico andrebbero a “riparare” i principali errori in termini di accessibilità dei siti – evidenziando come questi possano offrire una soluzione parziale e talvolta controproducente all’accessibilità digitale.

Questo ci invita a ripensare le strategie per rendere i servizi digitali veramente inclusivi, superando l’approccio superficiale che può trarre in inganno, offrendo un falso senso di sicurezza che non affronta però i problemi alla radice.

Cosa si può fare: Human Centered Design

Nell’approcciare il design e lo sviluppo di prodotti digitali, è necessario considerare l’accessibilità non come un’opzione da spuntare alla fine del progetto ma come parte integrante del nostro processo di lavoro. Seguendo le logiche dello Human Centered Design, nella progettazione di un prodotto digitale al centro ci sono le persone, perché è da loro che bisogna partire per una soluzione di successo. 

Dicevamo, accessibilità by design: oltre ad applicare le linee guida WCAG, in Webranking abbiamo una partnership e un confronto aperto con Fondazione ASPHI Onlus, una non-profit impegnata da tanto tempo a portare avanti l’utilizzo delle tecnologie digitali per l’inclusione delle persone con disabilità o altri tipi di difficoltà. Grazie a questa preziosa collaborazione possiamo collaudare le nostre progettazioni in termini di accessibilità a partire dalle prime fasi di design, proseguendo con validazioni sui vari step di progettazione UX/UI, per poi passare alle verifiche in ambiente di staging nel momento in cui il progetto è in via di sviluppo.
Testare le piattaforme con professionisti di accessibilità e utenti con disabilità ci consente di creare prodotti accessibili by design ma anche di intervenire con modifiche rilevanti su piattaforme di potenziali clienti che presentano lacune da questo punto di vista.


Nel cuore dello sviluppo di un sito web, infatti, l’integrazione dell’accessibilità fin dalle prime fasi di progettazione rappresenta una priorità. Utilizzare l’HTML semantico, ad esempio, non è solo una buona pratica per la SEO ma migliora significativamente l’accessibilità, consentendo ai lettori di schermo di navigare il sito più intuitivamente. Questo approccio facilita l’interpretazione del contenuto, rendendo la struttura del sito comprensibile e navigabile per tutti.
La navigazione accessibile – che include l’uso di titoli descrittivi per le pagine e testi alternativi per le immagini – arricchisce l’esperienza utente, ampliando la portata del sito a un pubblico più vasto. Questi elementi non solo migliorano l’accessibilità ma anche l’usabilità generale del sito, dimostrando come questa integrazione possa arricchire l’esperienza di tutti gli utenti.

L’attenzione al contrasto dei colori, alla scelta dei font e alla dimensione del testo garantisce che il contenuto sia leggibile e accessibile. Inoltre, fornire feedback visivi e accessibili per le azioni degli utenti, come conferme di invio o avvisi di errore, rafforza la comprensibilità e la navigabilità del sito, assicurando che ogni utente possa interagire efficacemente con il contenuto.

3 motivi per progettare accessibile

La legislazione europea e italiana sull’accessibilità digitale sta evolvendo per includere requisiti sempre più stringenti, riflettendo un impegno verso l’inclusività digitale. L’approccio normativo, che, dal 2025, si estenderà a una vasta gamma di prodotti e servizi digitali, sottolinea l’importanza di un web design proattivo e inclusivo, che anticipi e risponda alle esigenze di tutti gli utenti.

Se dovessimo riassumere quindi le motivazioni principali per cui è importante progettare in modo accessibile diremmo che oltre all’imperativo etico che tutti siamo chiamati a tenere in considerazione – fare la scelta giusta per tutti, promuovendo così l’inclusione anche nell’ambito digitale – c’è anche un aspetto tecnico importante, ovvero la possibilità di creare opportunità di formazione abbracciando applicativi e metodi nuovi, e infine l’aspetto economico. Un design inclusivo produce di conseguenza la crescita dei prodotti e dei servizi e mitiga le eventuali problematiche dovute alle normative legali presenti e future. Con questa attenzione si apre la strada verso un mondo digitale più ricco e diversificato, che accoglie e celebra la diversità di ciascun utente migliorando, al contempo, l’esperienza di navigazione complessiva.

Questo articolo è stato scritto da Nicole Chinaglia, UX Consultant, e Sara Sanna, Web Development Team Leader.

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