Fantasanremo VS Metaverso

I brand possono ancora giocare moltissimo con la realtà prima di aver (realmente) bisogno di un Metaverso.

Al termine della sbornia collettiva della settimana di Sanremo, è sensato trarre qualche conclusione. Inutile dire, avrete già sentito tutto a proposito, che il Fantasanremo è stato uno dei fattori determinanti nel rendere questa edizione un record di ascolti, di incassi e di gradimento.

Fino all’avvento dei social, la celebrazione di Sanremo è stata dogmatica. Una messa solenne in pompa magna che ogni italiano subiva da casa davanti al televisore. Con Facebook si è trasformata in una situazione invece condivisa tra amici e familiari, infine, grazie a Twitter, tutta l’Italia ha iniziato a ritrovarsi in un enorme Bar Sport virtuale per commentare in real time con meme, battute e immagini.

Nel 2022 c’è stata la svolta gaming: Sanremo è diventato un vero e proprio gioco interattivo in cui milioni di italiani si sono sfidati tra loro. Questo nuovo modo interattivo di vivere la Kermesse, ha portato all’offline moltissimo pubblico giovane e, addirittura, è riuscito a modificare lo stesso palinsesto: “Papalina”, “Ciao, Zia Mara”, le flessioni, i salti, e via dicendo, da regolamento di un gioco online sono debordati e hanno contribuito a plasmare (e potenziato) il sistema dominante stesso.

questa svolta del gaming che unisce online e tradizionale c’è da fare una riflessione. Tantissimi brand si stanno accalcando alle porte del Metaverso con l’illusione e la comprensibile voglia di arrivare prima.

Ma se ci sentiamo tutti così pronti per il Metaverso, com’è che a un sistema come Fantasanremo non ci si era mai arrivati prima? Quante sono le possibilità ancora non sperimentate in questo senso? I brand sono davvero sicuri di aver sfruttato tutte le occasioni di comunicazione tra online e offline? Infine, più marzulliana: “Sono le idee che creano le occasioni o è la pura volontà di cogliere le occasioni che richiede di far scalpitare le idee creative?

Insomma, il FantaSanremo accende un faro sulle potenzialità lontanissime dall’essere saturate dell’integrazione tradizionale-digitale che paradossalmente erano già lì, aspettavano solo da anni di essere colte. E se non ci si è mai pensato prima, probabilmente vuol dire che il percorso per essere dirompenti in un futuro Metaverso fatto di gaming e di esperienze digitali è ancora da costruire.

[A proposito, ci abbiamo giocato anche in Webranking e ovviamente non sono arrivato nemmeno tra i primi dieci classificati]

Questo articolo è stato scritto da Nicola Donati, PR & Communications Manager.

 

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