Di seguito riportiamo la versione integrale dell’intervista rilasciata da Nereo Sciutto per Engage
Il mercato della pubblicità cambia di anno in anno con le barriere tra i mezzi che diventano sempre più labili mentre la tecnologia ha un ruolo sempre più rilevante. In questo contesto le agenzie media digitali indipendenti possono tenere testa a grandi gruppi internazionali.
Tra queste c’è Webranking che ha chiuso due anni molto positivi.
Ne parliamo con Nereo Sciutto, CEO e Co-founder dell’agenzia
Caterina Nappi : Buongiorno Nereo, gli ultimi due anni sono stati intensi sia per la pandemia sia per i cambiamenti che sta attraversando il settore del digital. Come li avete affrontate e quali risultati avete conseguito?
Nereo Sciutto: Il 2020 e 2021 sono stati due anni molto anomali ma per fortuna lo shift del digitale e il posizionamento che avevamo ottenuto ci ha visto uscire molto bene da un biennio difficile per tutti.
Il 2020 ci siamo concentrati molto sull’ambiente, sul costruire il senso di ambiente di agenzia anche da remoto, sulle persone e sulla formazione.
Il risultato è stato che già il 2020 è stato il nostro anno record dopo più di vent’anni di vita aziendale quindi non facile da battere e siamo riusciti anche a raccogliere diversi premi per come abbiamo gestito il lavoro da remoto e più in generale la sfida del lockdown e della pandemia all’interno dell’azienda.
Quindi siamo molto contenti perché ci è stato riconosciuto sia da fuori che dal
livello di soddisfazione dimostrato dalle analisi delle persone che lavorano per noi. Il 2021 è stato l’anno record perché siamo cresciuti in un solo anno del 48,5 per cento e abbiamo superato i 30 milioni di fatturato. Proprio in questi giorni stiamo per assumere il duecentesimo dipendente. È stato un biennio molto importante nonostante le sfide di quello che accadeva all’esterno.
Nel mentre siamo riusciti a lanciare prodotti, servizi nonostante l’emergenza pandemica. Oggi facciamo macroscopicamente tre grandi cose:
Tutta la parte di media di acquisto e planning di media digitali sia performance che branding awareness; la parte creativa, Daimon che cura la creatività e dà contributo agli sforzi di branding; infine sappiamo che il digitale è un settore diverso tutti gli altri: i sogni di un marketer e di un creativo sono sempre da mettere in discussione con le tecnologie abilitanti che consentono di fare le cose. Per cui riusciamo a mettere insieme la parte tech con la parte creativa di contenuto e con i planner.
Caterina Nappi: E in questo momento invece su cosa state lavorando e come vi state preparando anche al prossimo futuro che si prospetta pieno di sfide per il mondo del marketing digitale?
Nereo Sciutto: Hai colto il punto. Il marketing digitale al di là di tutto quello che accade fuori dal nostro mondo è soggetto comunque ai comportamenti di grandi aziende del panorama planetario che sono quelle che stabiliscono un po’ le regole di come funzionano dei servizi che oggi consideriamo quasi delle commodity. Come se avessero una sorta di responsabilità sociale verso il fatto che se non funziona la search si rompe internet. Dall’altra parte il comportamento dei regolatori pubblici, lo shift verso il bilanciamento della privacy individuale e il bisogno dei marketer di non disperdere troppo budget stanno portando a una sorta di rivoluzione molto grande. Il fatto di essere sia attivi nel mercato pubblicitario che nella parte tecnologica fa sì che siamo in prima linea nel cercare di risolvere una serie di problemi che riguardano ciò che le aziende potranno fare per riuscire a rimanere efficaci ed efficienti in un mondo che sta cambiando proprio nel come funzionano questi servizi a livello planetario.
Noi siamo per fortuna più avvantaggiati rispetto a tanti altri perché da sempre abbiamo una componente di analisi interna e di tecnologia che esploriamo. Quindi al di là di essere in una posizione che subisce quello che succede nel mercato noi siamo la parte attiva che spesso i clienti interpellano per sapere che cosa possono fare e come mettere insieme delle informazioni per riuscire ad abilitare il nuovo modo di fare pubblicità digitale.
Quindi, rispondendo alla tua domanda, siamo già pronti per affrontare questa sfida perché l’abbiamo vista per tempo e perché abbiamo delle persone dentro, degli innovator che lavorano alla marketing technology per capire come utilizzare piattaforme e come adeguarsi
a questo genere di scenario. Non è più come una volta dove la grande agenzia telefonava alla concessionaria per negoziare uno spazio, adesso avviene tutto attraverso la tecnologia e anche i cookie si collegano alla tecnologia. Il digitale è decisamente più complicato degli altri mezzi e le sfide che abbiamo davanti nei prossimi due anni si vincono soltanto con un livello di competenza tecnologica molto forte che non è così diffusa sul mercato.
Oggi noi grazie a questo genere di posizionamento siamo già partner di alcuni dei più importanti brand internazionali. Siamo per loro sia la parte del media che gestisce tutti i loro investimenti digitali in diversi paesi del mondo,sia quelli che curano i pezzi tecnologia che aiutano anche gli altri uffici – non solo quelli di marketing e comunicazione – a funzionare e a scambiare informazioni collegando il digitale con il mondo fisico e dei retail. Questo ci ha portato a diventare più di 200 persone e ad avere rapporti con buona parte dei grandi marchi del made in Italy che promuovono i loro prodotti in tutto il mondo.